sabato 6 giugno 2009

Beat Takeshi beat!



Ogni tanto serve indugiare su di una spiaggia deserta, sul silenzio inaspettato che scaturisce da una caotica citta` o sugli attimi di felicita` che anche una vita piena di dolore non puo` limitare.
Takeshi Kitano questo ci mostra ed insegna. Con un arte cinematografica cosi` lontana da quella a cui siamo abituati (leggi Americana) ma forse piu` simili a un certo stile di raccontare europeo ed anche italiano, se si torna un po' indietro con gli anni.
Che ci parli dei nostri tempi tristi, come in Hana-bi - Fiori di fuoco o in Brother, o di altri lontani, insieme leggendari e crudeli, come in Zatōichi, lo fa con una semplicita` e una potenza d'immagine che da soli bastano a mostrarci, anche solo di sfuggita, le profondita` dell'animo umano e le difficolta` che si incontrano nel comunicare, quando si arriva cosi` in fondo e al buio.
T.

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