sabato 18 aprile 2009

LIFE



Il ricominciare a vedere una delle mie serie tv preferite, Life, mi solletica due riflessioni.
Prima di tutto Life (storia di un detective, ingiustamente condannato a 12 anni di prigione per un omicidio non commesso, che torna libero a fare il suo lavoro in un mondo che nel frattempo e` notevolmente cambiato, come lui del resto) ha sicuramente sviluppato due stagioni, fino ad ora, ricche di enigmi ed ironia.
E` infatti l'ironia la protagonista di questo prodotto televisivo. Il modo di affrontare la sua nuova vita, con filosofia zen ed espressioni facciali degne di Charlie Chaplin, solo un po' piu` disincantato, lo portano a confrontarsi sempre in maniera molto ironica e distaccata (con i casi di omicidio, con la bella e dura collega di lavoro e con l'amico, genio timido della finanza, conosciuto in prigione) tanto da riuscire ad identificarsi e a creare un contatto, umano prima di tutto, sia con le vittime che con gli assassini. L'ironia insomma, insieme ad un relativismo che non e` altro che un'assoluta apertura mentale (indispensabile per uscire vivo e sano di mente dalla sua lunga prigionia) e` la sua arma vincente per affrontare al meglio situazioni, e rapporti umani, difficili e complessi.

La seconda riflessione e` soprattutto un ringraziamento.
Voglio ringrziare tutte quelle persone, che non conosco personalmente, che si impegnano veramente tanto per permettere a tutti, me compreso, di seguire le nostre serie preferite in lingua originale con sottotitoli perfettamente in sincrono. Grazie veramente. Anche il mio inglese non completamente dimenticato vi ringrazia!
T.

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