giovedì 14 maggio 2009

"Are we human or are we dancers?"

Questa frase del giornalista e scrittore statunitense Hunter Stockton Thompson, ripresa dagli ormai famosissimi The Killers di Las Vegas, e` una triste considerazione sulla persona, che ha perso il libero arbitrio e la voglia di scegliere, per lasciare spazio a un ballerino che segue, piu` o meno volentieri e consapevolmente, una coreografia, preparata per lui, come una marionetta che senza fili perderebbe il senso della sua esistenza.
E` una frase, o un aforisma, che puo` essere capovolta e contestata ma anche apprezzata per la sua crudele sincerita`. E la visione di alcuni film, tre in particolare (per non citare Un oscuro scrutare, di cui abbiamo gia` parlato), puo` aiutare a scavarla piu` a fondo e sotto una delle tante prospettive possibili.

Senza voler fare un discorso profondo e per questo lungo e noioso, vi consiglio di vedere Paura e delirio a Las Vegas, regia del grande Terry Gilliam, tratto appunto da un libro dello scrittore prima citato.



Un Johnny Depp e un Benicio Del Toro in gran forma, per una critica, sotto gli effetti di qualsiasi tipi di droga, senza sconti al Sogno Americano, degli anni '70 come di oggi. Un'allucinazione continua per vedere l'allucinante vita a cui ci siamo e ci hanno abituati.

Fate una pausa e poi riprendete con Drugstore Cowboy, regia di Gus Van Sant.



Ancora America, ancora anni '70 (non certo un caso se, dopo la contestazione e le grandi speranze degli anni '60, sia rimasta solo la disillusione e la grigia realta`, da colmare e colorare con sostanze illegali o no). Quattro persone che non vogliono crescere, vogliono continuare ad essere bambini e pensare solo a giocare. Un gioco pero` pericoloso e squallido, forse tanto quanto la realta` e la vita reale che aspetta chi cerca di crescere e tornare a vivere onestamente, secondo le regole della societa` cosiddetta civile.
« In fondo sapevo che non avremmo mai potuto vincere, il nostro era un gioco in perdita. Non potevamo vincere, anche nella migliore delle ipotesi »
Questa frase che apre il film non puo` non riportarci di nuovo a Philip Dick e al suo, terribilmente bello, Un oscuro scrutare (A Scanner Darkly, 1977). La droga come problema sociale ed individuale, vista come un gioco consapevole di autodistruzione ma appunto per questo capace di mostrare la vita, e la realta`, per quello che e`... e di solito non e` proprio cosi` bella come la si vorrebbe.

Stringete i denti e concludete con The Addiction - Vampiri a New York, regia di Abel Ferrara.



Il titolo è traducibile in italiano con La dipendenza: il riferimento diretto è quello alla droga, che parallelamente al vampirismo costituisce la metafora principale del film. Oggetto della dipendenza non è né la droga né il vampirismo, usate appunto come metafore, ma il male... perche` non solo il male è indagato come onnipresente, inevitabile, costitutivo dell'uomo e della sua storia, ma anche la redenzione della protagonista è ostacolata, ed è raggiunta solo grazie a un annullamento del sé.
Queste parole, prese da Wikipedia, rendono bene l'ultimo tassello che puo` aiutare ad interpretare la frase da cui tutto questo discorso e` partito.
Siamo uomini o burattini?
Del resto anche la canzone Master of Puppets dei Metallica , un suo punto di vista su questo argomento ce lo puo` dare:

Fine della rappresentazione, che si sgretola
Io sono la tua risorsa di auto-distruzione
Le vene che pompano con paura, assorbendo il più cupo del sereno
Portandoti verso la costruzione della tua morte
Provami e vedrai
Che hai bisogno di qualcosa in più
Tu sei dedicato a
Come ti dovrò uccidere
Arriva strisciando più veloce
Obbedisci al tuo capo
La tua vita brucia più velocemente
Obbedisci al tuo capo
Capo
Capo dei burattini
sto muovendo le tue corde
Distorcendo la tua mente e distruggendo i tuoi sogni
Accecato da me, non puoi vedere nient'altro
Chiama solo il mio nome, perchè ti sentirò gridare
Capo
Capo...


E dato che questo post e` partito con una citazione anche di un'altra canzone, che io amo molto, mi sembra giusto finire con loro, The Killers, e la bellissima Human:

E sono in ginocchio
A cercare la risposta
Siamo umani?
O siamo ballerini?


Gia`... bella domanda.
T.

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